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Musica e colori: il mito di Tetris

È tempo di compleanni anche per un altro videogioco. Se qualche giorno fa vi raccontavo del mitico Pacman, oggi è stato tempo di festeggiare i 36 anni di Tetris, nome ottenuto dall’unione tra la parola tetramino e tennis. L’ha inventato proprio oggi, nel 1984, il russo Aleksej Lenidovič Paž, al lavoro per l’Accademia delle scienze dell’Urss a Mosca.

Tutti abbiamo giocato almeno una volta a Tetris, nella sala giochi, in una delle tante varianti possibili per ogni sistema operativo (il gioco non fu brevettato). Un gioco che è divenuto popolare alla fine degli anni 80, e la sua notorietà aumentò con l’arrivo dei Gameboy, dei pc, degli smartphone. In epoca contemporanea è stato addirittura pubblicato per le console Xbox One e Playstation 4. Sette i pezzi del gioco, o meglio, tetramini. Ciascuno di loro si compone di quattro blocchi, cadono giù e vanno ruotati e spostati per completare righe, far sparire i blocchi singoli, e i rimanenti a formare nuove linee. Diverse forme e diversi colori: azzurro, blu, arancio, giallo, verde, viola, rosso. A seconda della variante ci sono diverse modalità di gioco.

Molti sono stati pure i matematici che hanno voluto dedicarsi all’interpretazione del gioco, divenuto famoso anche per i jingle musicali che lo hanno accompagnato nel corso della sua storia.

Ph. credits: Teyssier Gwenaelle da Pixabay

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